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• Titolo: Avarie dei motori marini per "fatica oligociclica"
• Autore: Riccardo Damonte
• Rivista: Tecnologie Trasporti Mare
• Data di pubblicazione: 15-09-2018
• Abstract: Spesso la causa del cedimento di organi delle macchine in generale e dei motori a combustione interna in particolare è attribuibile all'instaurarsi di fenomeni di fatica che a loro volta possono essere originati da errori nel montaggio, nell'esercizio o nella manutenzione o da difetti esistenti in qualche elemento dell'insieme della macchina. Come ben noto nell'ambito ingegneristico meccanico e strut-turale, si definisce fatica il complesso dei fenomeni per i quali un elemento avente una certa funzione strutturale, soggetto a sollecitazioni dinamiche cicliche alternate, risulta caratteriz-zato da una resistenza Meccanica inferiore a quella rilevata per una sollecitazione statica. Risulta evidente anche al non specialista come gli effetti del cedimento di un elemento strutturale di un motore in corrispondenza di sollecitazioni ampiamente al di sotto di quelle abi-tualmente critiche per carichi statici possano essere devastanti. Non è raro che fenomeni di fatica comportino effetti tali in grado di comportare danni economici e ricadute negative sulla sicurezza del personale di bordo. Nell'ambito della fatica classica sopra definita le sollecitazioni che possono creare problemi di fatica possono essere anche notevolmente inferiori alle sollecitazioni ammissibili per carichi statici, purché il numero di cicli di dette sollecitazioni sia sufficientemente elevato. Il numero di cicli necessari a creare l'insorgere ed il propagarsi delle fratture per fatica può variare sensibilmente in funzione di diversi parametri, quali ad esem-pio la finitura superficiale, la forma e le dimensioni, l'ambiente, il tipo di sollecitazione e la forma di ciascun ciclo nel tempo.